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5 <title>Mustafa Sabbagh</title>
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WOMEN'S CYCLING<!--title-->
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musarc museo nazionale dell'architettura _ ferrara
da “L'Unità”, 18 agosto 2004:
La donna emancipata? Va in bicicletta Al MusArc di Ferrara. Una curiosa mostra conduce fino alla «questione femminile» - di Marco Zavagli
«Se un giorno avrò una figlia, la metterò in sella ad una bicicletta già a dieci anni, perché impari subito come deve comportarsi nella vita. Tutto il segreto di una corretta educazione sta nell'insegnare a saper volere! Insomma, l'emancipazione della donna raggiunta grazie al velocipede». Era il 1898 quando Emile Zola intravedeva nella bicicletta uno strumento per superare la discriminazione tra i sessi. Tante le barriere che erano ancora da abbattere e tanti ancora gli ostacoli da superare. Il filo conduttore che dalla donna in bicicletta porta alla 'questione femminile' viene proposto fino al 27 settembre in un percorso a tappe allestito all'interno del MusArc, il Museo Nazionale di Achitettura di Ferrara, con la mostra 'Donne in bicicletta'.
Partendo da questo ormai consolidato binomio, l'esposizione spazia nei più svariati: dalla storia al costume, dalla fotografia alla moda, mantenendo sempre al centro, ritta sulle due ruote, la donna. Si documentano allora i primi accorgimenti ergonomici, talvolta legati alla pretesa sobrietà dei movimenti (per esempio, il manubrio alto degli Anni Trenta consentiva di pedalare a gambe strette) in esemplari di collezione che evidenziano tratti della storia della bicicletta. Accanto, immagini sulle prime elaborate ricerche di abbigliamento per ricoprire con garbo anche le caviglie e il successivo contributo verso l'uso dei pantaloni. Già si preparava la prima rivoluzione del Dopoguerra, quando le donne abbandonavano la 'reticella di protezione alla sottana' (retina che aperta a ventaglio tra il parafango posteriore e il mozzo impediva la possibilità di compiere ampi e snelli movimenti): le donne indossano i pantaloni e prendono tranquillamente la bici del fratello o del marito. La bicicletta, da subito disponibile alle donne, sia pure emancipate, offre una volta di più un senso di liberazione: 'due gambe più rapide', verso la trasgressione suggerita già a fine '800 da Voici des Ailes. La velocità (circa quattro volte dell'andatura a piedi) prodotta da una macchina semplice e facile da adoperare, propone non solo maggiore facilità di spostamento, ma anche serenità e talvolta gaiezza all'aria aperta. E favorisce specificità femminili nei modi di comportamento e di movimento.
La bicicletta è simpatica. E la simpatia è il tema della la mostra: da più punti di vista, il design e la moda, il cinema e la fotografia (con bellissimi scatti di Mustafa Sabbagh). Così viene documentata l'evoluzione della bicicletta, dalle prime da donna (fino alla famosissima 'Graziella'), ai tandem, alle biciclette da corsa, e contemporaneamente, dalle prime esponenti del movimento femminista, alle partigiane, all'Iran di oggi e alla quotidianità di Ferrara, 'città della bicicletta'. Non manca i tema dell'ambiente, con richiami a 'Critical Mass', il movimento più recente che rilancia l'aspetto ecologico del veicolo contro la prevaricazione del traffico automobilistico. Insieme, un gioco sulla grazia e la femminilità riporta nel fascino dell'universo femminile. Infine, un tema nel tema: la velocità della bicicletta suggerisce la relazione tra istante e sequenza, cioè tra fotografia e cinema. Brani di film in proiezione vengono allora fissati in fotogrammi, riducendo anche il cinematografo a uso e consumo del mondo della pedalata. Una mostra che aiuta a comprendere come questo strumento di locomozione sia riuscito a conquistare, sin dal suo apparire, tutti i tipi di gente e di età, e soprattutto come sia strettamente legato alla storia dell'emancipazione femminile. Una storia che ha certo radici lontane, se è vero che «il governatore - si legge nella nota didascalica della mostra - della provincia del Peteili in Cina afferma che 2300 anni prima di Cristo gli abitanti di quella località usavano un mezzo di locomozione con le ruote di bambù spinto con le gambe, chiamato 'Il felice dragone', e che fu tale l'entusiasmo delle donne per il fatto di potersi autotrasportare con quel veicolo che arrivarono a trascurare le faccende domestiche, per il qual motivo l'Imperatore ne vietò la fabbricazione e l'uso».
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musarc museo nazionale dell'architettura _ ferrara
da “L'Unità”, 18 agosto 2004:
La donna emancipata? Va in bicicletta Al MusArc di Ferrara. Una curiosa mostra conduce fino alla «questione femminile» - di Marco Zavagli
«Se un giorno avrò una figlia, la metterò in sella ad una bicicletta già a dieci anni, perché impari subito come deve comportarsi nella vita. Tutto il segreto di una corretta educazione sta nell'insegnare a saper volere! Insomma, l'emancipazione della donna raggiunta grazie al velocipede». Era il 1898 quando Emile Zola intravedeva nella bicicletta uno strumento per superare la discriminazione tra i sessi. Tante le barriere che erano ancora da abbattere e tanti ancora gli ostacoli da superare. Il filo conduttore che dalla donna in bicicletta porta alla 'questione femminile' viene proposto fino al 27 settembre in un percorso a tappe allestito all'interno del MusArc, il Museo Nazionale di Achitettura di Ferrara, con la mostra 'Donne in bicicletta'.
Partendo da questo ormai consolidato binomio, l'esposizione spazia nei più svariati: dalla storia al costume, dalla fotografia alla moda, mantenendo sempre al centro, ritta sulle due ruote, la donna. Si documentano allora i primi accorgimenti ergonomici, talvolta legati alla pretesa sobrietà dei movimenti (per esempio, il manubrio alto degli Anni Trenta consentiva di pedalare a gambe strette) in esemplari di collezione che evidenziano tratti della storia della bicicletta. Accanto, immagini sulle prime elaborate ricerche di abbigliamento per ricoprire con garbo anche le caviglie e il successivo contributo verso l'uso dei pantaloni. Già si preparava la prima rivoluzione del Dopoguerra, quando le donne abbandonavano la 'reticella di protezione alla sottana' (retina che aperta a ventaglio tra il parafango posteriore e il mozzo impediva la possibilità di compiere ampi e snelli movimenti): le donne indossano i pantaloni e prendono tranquillamente la bici del fratello o del marito. La bicicletta, da subito disponibile alle donne, sia pure emancipate, offre una volta di più un senso di liberazione: 'due gambe più rapide', verso la trasgressione suggerita già a fine '800 da Voici des Ailes. La velocità (circa quattro volte dell'andatura a piedi) prodotta da una macchina semplice e facile da adoperare, propone non solo maggiore facilità di spostamento, ma anche serenità e talvolta gaiezza all'aria aperta. E favorisce specificità femminili nei modi di comportamento e di movimento.
La bicicletta è simpatica. E la simpatia è il tema della la mostra: da più punti di vista, il design e la moda, il cinema e la fotografia (con bellissimi scatti di Mustafa Sabbagh). Così viene documentata l'evoluzione della bicicletta, dalle prime da donna (fino alla famosissima 'Graziella'), ai tandem, alle biciclette da corsa, e contemporaneamente, dalle prime esponenti del movimento femminista, alle partigiane, all'Iran di oggi e alla quotidianità di Ferrara, 'città della bicicletta'. Non manca i tema dell'ambiente, con richiami a 'Critical Mass', il movimento più recente che rilancia l'aspetto ecologico del veicolo contro la prevaricazione del traffico automobilistico. Insieme, un gioco sulla grazia e la femminilità riporta nel fascino dell'universo femminile. Infine, un tema nel tema: la velocità della bicicletta suggerisce la relazione tra istante e sequenza, cioè tra fotografia e cinema. Brani di film in proiezione vengono allora fissati in fotogrammi, riducendo anche il cinematografo a uso e consumo del mondo della pedalata. Una mostra che aiuta a comprendere come questo strumento di locomozione sia riuscito a conquistare, sin dal suo apparire, tutti i tipi di gente e di età, e soprattutto come sia strettamente legato alla storia dell'emancipazione femminile. Una storia che ha certo radici lontane, se è vero che «il governatore - si legge nella nota didascalica della mostra - della provincia del Peteili in Cina afferma che 2300 anni prima di Cristo gli abitanti di quella località usavano un mezzo di locomozione con le ruote di bambù spinto con le gambe, chiamato 'Il felice dragone', e che fu tale l'entusiasmo delle donne per il fatto di potersi autotrasportare con quel veicolo che arrivarono a trascurare le faccende domestiche, per il qual motivo l'Imperatore ne vietò la fabbricazione e l'uso».
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<tr><td><a href="EXTRAORDINARY VISIONS. L’ITALIA CI GUARDA.html" >20160602_Extraordinary_Visions_MAXXI_-_Roma</a></td></tr>
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<tr><td><a href="XI COMANDAMENTO: NON DIMENTICARE.html" >20160521_XI_comandamento_Non_dimenticare_ZAC_ai_Cantieri_Culturali_alla_Zisa_-_Palermo</a></td></tr>
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<tr><td><a href="DPI – DARKNESS PER INCH.html" >20160206_DPI_Darkness_Per_Inch_Galleria_Marcolini_-_Forli</a></td></tr>
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<tr><td><a href="PIERMAU . ZERO AS SEEN BY MUSTAFA SABBAGH.html" >20160117_Piermau.Zero_as_seen_by_Mustafa_Sabbagh_Piermau_Headquarter_-_Milano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="QUESTA CASA NON È UN ALBERGO.html" >20151213_Questa_casa_non_e_un_albergo_Officine_Miramare_-_Reggio_Calabria</a></td></tr>
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<tr><td><a href="SCOPE INTERNATIONAL ART FAIR.html" >20151201_Scope_International_Art_Fair_-_Miami</a></td></tr>
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<tr><td><a href="NIRVANA – WUNDERSAME FORMEN DER LUST.html" >20151129_Nirvana_Gewerbemuseum_-_Winterthur</a></td></tr>
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<tr><td><a href="IL NUOVO VOCABOLARIO.html" >20151123_Il_nuovo_vocabolario_Triennale_Design_Museum_-_Milano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="ACQUISIZIONE NELLA COLLEZIONE DI CASA MUSEO BOSCHI – DI STEFANO.html" >20151119_acquisizione_nella_collezione_Casa_Museo_Boschi_Di_Stefano_-_Milano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="SIFEST 24 – SAVIGNANO IMMAGINI FESTIVAL presenta #000 – TUXEDO RIOT.html" >20150911_SIFEST_presenta_000_-_Tuxedo_Riot_Ex_Consorzio_di_Bonifica_-_Savignano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="TERZO MOVIMENTO IN SCALA DI NERO.html" >20150515_Terzo_movimento_in_scala_di_nero_Traffic_Gallery_-_Bergamo</a></td></tr>
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<tr><td><a href="ACQUISIZIONE NELLA COLLEZIONE DI ARTE CONTEMPORANEA DEL MAXXI.html" >20150505_acquisizione_nella_collezione_arte_MAXXI_-_Roma</a></td></tr>
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<tr><td><a href="HOTEL UNIVERSO – NELLA NOTTE TRANSLUMINOSA.html" >20150318_Hotel_Universo_-_Nella_notte_transluminosa_Palazzo_Michiel_-_Venezia</a></td></tr>
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<tr><td><a href="FELICITÀ DOVE SEI.html" >20150316_Felicita_dove_sei_Techne_Contemporary_Art_-_Reggio_Calabria</a></td></tr>
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<tr><td><a href="PHOTOGRAPHY MASTERCLASS CON MUSTAFA SABBAGH.html" >20150315_Masterclass_MAXXI_-_Roma</a></td></tr>
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<tr><td><a href="ACQUISIZIONE NELLA COLLEZIONE D’ARTE CONTEMPORANEA ALLA FARNESINA.html" >20141217_acquisizione_nella_Collezione_Farnesina_Ministero_degli_Affari_Esteri_-_Roma</a></td></tr>
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<tr><td><a href="SHADES OF A GENTLEMAN. CESARE CUNACCIA AS SEEN BY MUSTAFA SABBAGH.html" >20140102_Shades_of_a_Gentleman_White_Superstudio_Piu_-_Milano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="L'ENIGMA DI ISIDORE DUCASSE. OMAGGIO A LAUTRÉAMONT.html" >20131123_Enigma_di_Isidore_Ducasse_melepere_artecontemporanea_-_Verona</a></td></tr>
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<tr><td><a href="IL CORPO SOLITARIO. L'AUTORITRATTO NELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA.html" >20130914_Il_Corpo_Solitario_CACT_Centro_Arte_Contemporanea_Ticino_-_Bellinzona</a></td></tr>
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<tr><td><a href="ROMA CAPUT DIVINA.html" >20130708_Roma_Caput_Divina_Museo_Nazionale_Romano_di_Palazzo_Altemps_-_Roma</a></td></tr>
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<tr><td><a href="KÖPFE UND: UN ALTRO MODO DI RITRARRE.html" >20130629_Kopfe_Und_CACT_Centro_Arte_Contemporanea_Ticino_-_Bellinzona</a></td></tr>
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<tr><td><a href="HOT.html" >20130523_Hot_De_Magistris_Arte_Contemporanea_-_Milano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="SOLO SHOW.html" >20130514_Solo_Show_The_Format_Contemporary_Culture_Gallery_-_Milano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="“FOTOGRAFI”su SKY ARTE HD: MUSTAFA SABBAGH _ ABOUT SKIN.html" >20130107_Premiere_Fotografi_per_SkyArte_HD_Museo_Madre_-_Napoli</a></td></tr>
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<tr><td><a href="THE SCIENTIST. FESTIVAL INTERNAZIONALE DI VIDEOARTE.html" >20091009_The_Scientist_Sala_Estense_-_Ferrara</a></td></tr>
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<tr><td><a href="CARNE.html" >20090118_Carne_White_Superstudio_Piu_-_Milano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="LIKE US. CELEBRATING TINA MODOTTI.html" >20080916_Like_Us_-_Celebrating_Tina_Modotti_Antica_Fonderia_Napoleonica_Eugenia_-_Milano</a></td></tr>
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<tr><td><a href="BAU BAU.html" >20060506_Bau_Bau_Galleria_42_Contemporaneo_-_Modena</a></td></tr>
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<tr><td><a href="LE PANCHINE NARRANTI. PHOTO OF JANUARY: MUSTAFA SABBAGH.html" >20040917_Photo_of_January_Festival_della_Filosofia_-_Modena</a></td></tr>
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<tr><td><a href="WOMEN'S CYCLING.html" >20040818_Womens_Cycling_MusArc_Museo_nazionale_dell_Architettura_-_Ferrara</a></td></tr>
+
<tr><td><a href="100 TESTE PER GIOVANNI MACCHIA.html" >20020824_100_teste_per_Giovanni_Macchia_Pieve_di_Gombola_-_Polinago</a></td></tr>
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<tr><td><a href="10 SPAZI IN CITTÀ. FERRARA.html" >20010110_Guest_Artist_10_spazi_in_citta_Ferrara</a></td></tr>
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30 Explicit Adult: This rating applies to graphic and explicit content (depicting nudity, sexuality, violence
31 in images and language) that is appropriate only for adults, and is not suitable for viewers under the age of 18 years old. It
32 is important to note that in speaking of adult material, it does not convey in any way that this content is considered obscene,
33 in the legal definition of the term.
34
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